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Due Dita Sotto Il Cielo

Lucio Dalla

Estate
Mi ricordo i primi viaggi fatti in treno
Il vento in faccia, le ore al finestrino
Le sdraio colorate e l’odore che fa il mare lungo il litorale
I muri sporchi, i nomi e le stazioni
L’acqua fresca e le corse alle fontane
La puzza della notte nei vagoni con l’odore del mangiare
Ma soprattutto il mare
La gente sulle spiagge
Il profumo sensuale della pelle sotto il sole
Le lentiggini sul muso, le palline sulla fronte di sudore

A 15 anni mi sembrava di volare
E che potevo scegliere se vivere o morire
Ché tanto era uguale
L’importante era capire
Dove io e la mia testa col mio corpo potevamo andare

Dicevo a tutti “io vivrò
Due dita sotto il cielo”
A 15 anni questo era il mio pensiero

Invece cercavo solo due occhi neri da guardare
Un’altra mano con le sue dita che mi venissero a cercare
Con la sua testa sulla mia spalla stare in silenzio e non parlare
ed ascoltare il mare
E in quel silenzio sentire battere il mio cuore, solo il mio cuore
E nel bagnasciuga sentirlo naufragare

Estate, vienimi ancora a cercare
Levami d’addosso quel colore, quel grigio umido sapore
Che il tempo ci vorrebbe dare
Estate, portami fresco, vita e amore
Ché io lo voglio respirare
Vale la pena anche morire se ancora io lo sentirò
Due dita sotto il cielo
A bocca aperta il tuo respiro
Ad occhi chiusi il tuo mistero






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