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Serena

Gilda Giugliani

La pigione della stanza da pagare,
la foschia dell'autunno sopra il mare,
il saluto del mattino
era il grido di un gabbiano
troppo in alto o troppo solo. Chi lo sa!

Pane e sogni tutti dentro un caffelatte,
i pudori e le paure ormai disfatte,
i tuoi inni all'amore
eran grida di dolore
ma io stavo tanto bene insieme a te!

Serena, io ero serena,
serena come un cielo blu,
un fiore
dentro ad un bicchiere
bastava, e poi c'eri tu.

Serena, io ero serena,
poeti, io e te,
e il resto
non contava niente,
non c'importava più.

Una stanza con le tende di velluto,
il tuo sogno di riuscire si è compiuto,
il saluto del mattino
è il telefono vicino,
la tua voce che mi dice "Come stai?"

"Come stai?", che vuoi che dica, che va bene,
dir che ho tutto e non ho niente, non conviene,
e quest'ansia di aspettare
mi fa male, fa pensare a
quanto stavo tanto bene insieme a te.

Serena, io ero serena,
serena come un cielo blu,
un fiore
dentro ad un bicchiere
bastava, e poi c'eri tu.

Serena, io ero serena,
poeti, io e te,
e il resto
non contava niente,
non c'importava più.

Serena, io ero serena.
Un fiore
dentro ad un bicchiere
bastava, e poi c'eri tu.

Serena, io ero serena,
poeti, io e te,
e il resto
non contava niente,
non c'importava più.

Serena, io ero serena,
serena come un cielo blu,
un fiore
dentro ad un bicchiere
bastava, e poi c'eri tu.

Serena io ero serena,
la ra la ra ra......






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