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Nadyr

Alzheimer

Lacrime talvolta bagnano zigomi
mani...mani che coprono visi.
La macchia d'inchiostro si allarga e muta colore,diventa bianca,cade verso l'alto.
Ecco il mio inverno che scoppia attorno.
Ecco il mio inferno che cola addosso.
Quante scosse ancora,per restare in piedi?incubi per cancellare altri incubi.
Domanda muta.
Quante scosse ancora,per restare in piedi?incubi per cancellare altri incubi.
Senza esito.
Il pianto,la polvere,la fine intesa come punto scuro,nero,di non ritorno.Morte.
Dentro il cuore,l'io...l'io soccombe,vittima della sua patetica fragilità.
Patetica fragilità.Patetica fragilità.Patetica fragilità.
Non è la soluzione,non c'è la soluzione.
Un vittimismo docile ad interpretazioni,che facili parole che volteggiano nell'aria:
tese a consolarmi.
Rassegnamoci una volta per tutte,non è condivisibile.
Vittime di fronte alla resa.Vittime.
Vittime di fronte alla resa.
Sottile sentire ansioso.
Vittime di fronte alla resa.
Sottile sentire ansioso.
Lacrime talvolta bagnano zigomi

mani...mani che coprono visi.
La sconfitta è una voragine,la resa il mio suicidio quotidiano,
le azioni rese vane,dalla mia testa vuota






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